Il grande condominio è pieno di persone stupefatte: una goccia sale le scale non ubbidendo alla forza di gravità. È forse una goccia d’acqua di un altro mondo che non segue le regole del nostro mondo e i condòmini del palazzo ne sono terrorizzati per il solo fatto che è diversa. Il diverso minaccia la nostra realtà, non importa se buona o cattiva, fatta di ricchezza o povertà, di benessere o malattia. Il diverso minaccia il potere. È ciò che ci è estraneo, che teniamo a distanza - o a tiro. È la gramigna che minaccia il nostro misero orticello. Sono quelli che sopportiamo ma vorremmo non ci fossero, non venissero a turbarci il sonno di benpensanti. La letteratura li racconta attraverso personaggi vittime di trasformazioni paurose: Gregor Samsa diventato insetto, l’immigrato di ogni provenienza, il topaccio, la goccia impazzita, malata, mostruosa, o extraterrestre, extracomunitaria, extra-dalla-nostra-testa. Comunque nemici che ci mettono davanti all’imprevisto, all’anarchia, e alla nostra vigliacca pigrizia, all’ipocrita alibi che delega qualcun’altro a pensare al posto nostro e a dirci “tu sei giusto e quello è sbagliato”; meglio non averci a che fare; meglio ancora, combatterli.

Testi: Lewis Allan – Strange Fruits Dino Buzzati - Una goccia Curzio Malaparte - La pelle Erik Orsenna – Madame Ba Erri De Luca – L’ultimo viaggio di Sindbad; Opera sull’acqua; Coro Alessandro Baricco – Novecento Adriano Sofri – E ora considerate se questo è un uomo.

Musiche: Angelo Vargiu - La goccia Graziano Solinas – Gli incontentabili; Limes; Milonga; Johan Sebastian Bach – Corale “Ich ruf’ zu dir Herr Jesu Christ”.

Ensemble Laborintus Mariantonietta Azzu lettura, Angelo Vargiu, clarinetto Graziano Solinas fisarmonica, Lorenzo Sabattini contrabbasso.